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1. Gianfranco Lauretano, Rinascere da vecchi, pp. 86, € 15,00

ISBN 978-88-6679-108-9   §

2. Mauro Ferrari, Vedere al buio, pp. 110, € 15,00

ISBN 978-88-6679-109-6   §    §    §    §     §    §    §    §    §                          

 

3. Francesco Dalessandro, Figure d’ombra, pp. 136, € 15,00

ISBN 978-88-6679-166-9   §    §    §    §    §

 

4. Roberto Rossi Precerutti, Un sogno di Borromini, pp. 122, € 15,00

ISBN 978-88-6679-167-6

5. Alessandra Paganardi, La regola dell’orizzonte, pp. 98, € 15,00

ISBN 978-88-6679-189-8    §     §     §     §     §     §     §     §     §    §    §    §

§    §    §    §    §    §     §     §

 

6. Anna Buoninsegni, Quando si compie la danza, pp. 98, € 15,00

ISBN 978-88-6679-221-5    §

7. Marica Larocchi, Polveri squame piume. Prose e poesie, pp. 78,

€ 12,00 ISBN 978-88-6679-231-4 

8. Sauro Damiani, Quartine del tempo e dell’amore, pp. 114, € 15,00

ISBN 978-88-6679-250-5

9. Fabio Scotto, Storia di Emma C. e altre poesie, pp. 112, € 15,00

ISBN 978-88-6679-251-2     §     §     §     §

 

10. Angelo Maugeri, Lo stupore e il caos, pp. 118, € 15,00

ISBN 978-88-6679-309-0     §     §     §     §     §     §     §      §      §            

11. Marco Marangoni, Sentimentalissima luce, pp. 100, € 15,00

ISBN 978-88-6679-310-6    §    §                                          

12. Silvio Aman, Sonetti fosforescenti, pp. 118, € 15,00

ISBN 978-88-6679-321-2     §     §         

13. Baldo Meo, Pareri sul mondo oscuro, pp. 82, € 15,00

ISBN 978-88-6679-355-7     §               

14. Luca Nicoletti, Rappresentazione della luna, pp. 98, € 15,00,

ISBN 978-88-6679-384-7     §                       

15. Francesco Filia, Nella fine (2019-2022), pp. 64, € 15,00

ISBN 978-88-6679-385-4

16. Angelo Andreotti, Pietre di passo, pp. 94, € 15,00

ISBN 978-88-6679-404-2     §      §                

17. Fabio Pusterla, Sinsigalli, pp.  60, € 15,00

ISBN 978-88-6679-438-7     §                      

 

Ancilia

 

QUADERNI DI POESIA CONTEMPORANEA

Collana diretta da Giancarlo Pontiggia

LA PRESENTAZIONE DELLA COLLANA

ALLA CASA DELLA POESIA DI MILANO

    «Il persuasore ardito e severo che si sforza di rendere adulta la mente dell’uomo nello stesso tempo risveglia il senso animale e tellurico che dorme sotto i rituali civili, rende così intense le nostre percezioni ordinarie da farle sembrare nuove e primordiali. È un bel tuffo nella vivida concretezza dei fenomeni che compongono, appunto, la vita, la vicenda di cui siamo parte: tanto più che Lucrezio libera la visione delle cose dall’angustia dell’abitudine collettiva e anche da quella dell’emotività soggettiva».

    

   Così, agli inizi dei Settanta, scriveva Mario Luzi introducendo un’edizione scolastica del De rerum natura di Lucrezio. Le sue parole giungono da quegli anni ormai remoti con la lucidità e la passione con cui i veri poeti sanno sempre leggere i grandi maestri. Parlando di Lucrezio, Luzi allude con precisione alla condizione della poesia moderna, schiacciata da una parte da un eccesso di sapere, di conoscenze storiche e oggettive che si neutralizzano le une con le altre fino ad azzerarsi; esposta dall’altra alle insidiose, troppo ebbre correnti dell’immaginazione e della soggettività.

  La libertà dello sguardo poetico non è mai indeterminata, è anzi dettata da una forza conoscitiva che sopravanza chi scrive, e lo costringe ad essere fedele a qualcosa che ipnoticamente lo trascina lungo la severa, rigorosa corrente del verso. A questo modello – arduo e insieme semplice, come sempre dev’essere la poesia – si impronta, almeno idealmente, questa nuova collana. Il lettore che si accosterà a questi quaderni di poesia non troverà deliri a buon mercato, virtuosismi linguistici, trucchi dello spirito che cerca consenso, ma – almeno idealmente – un ordine di verità intellettuale ed esistenziale espresso in modi compiuti.

     Alla poesia chiediamo qualcosa che ci riguardi nel profondo, cose che si saldino in parole definitive: un suono che sprigiona senso; una tensione immaginativa che genera pensiero; un impeto passionale che sappia tradursi in una disciplina ferrea, quasi ieratica, monacale. Non c’è poesia senza stile; ma la forza di uno stile – vorremmo dire sommessamente, quasi con pudore – non è di risplendere nel suo oro troppo scintillante, ma di far risplendere un oro più intimo, severo, celato.

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