è una poesia dei pesi del cuore
di ragnatele che si fanno piombo:
perché lo sguardo non si chiude, fissa
quel punto dell’orizzonte dove muore la nebbia,
lo fissa senza motivo, nemmeno quello di perdersi,
perdersi e ritrovarsi sono le facce del dado,
perdersi è già perduto, ritrovarsi non era
che il ritorno all’arrivo, per il nuovo
giro di pista.