da Nel rispetto del cielo (2015)
NEL RISPETTO DEL CIELO
Nel rispetto del cielo, del suo giuoco che invade
la memoria e la terra, le acque e i sogni, le strade
e l’ombra d’ogni stelo che s’alza dalla terra,
nel rispetto del verde che nel cielo disperde
gli inganni della luce, le violenze e il candore
d’ogni nuvola e neve che sublima il colore:
il silenzio traduce la forza che riceve
dai gesti e dallo sguardo di un silvestre vegliardo
che prega e cammina,
cammina e prega,
fronte alta e china
sull’alfa e l’omega.
La testa di un cavallo sta ferma lassù, in cima
alle scale. Poi il sogno si sfalda in una prima
visione: è un metallo rovente, il suo bisogno
assoluto di bianco che s’immerge nel fianco
a bruciare le carni. La luce ora dilaga
bianchissima nel cuore, quasi allude alla piaga
lattea tra gli scarni testi del primo errore.
In quei libri mai aperti stanno forse i più incerti
indizi: un suono e acqua,
aria, terra, fuoco.
La vita dall’acqua
e ab aeterno il Giuoco.