Restando in ascolto, Mariani ci mostra come lo zen della foglia sia il baricentro che dovremmo imparare a osservare, e il posto in cui scegliere di rimanere: perché se è vero che molti haiku si snodano sulla carta fra malinconie e tempeste, l’Autrice non manca mai di sottolineare che ad ogni fine e brevità sono associati un inizio e uno splendore: risveglio grigio / ma il prato è già affollato / di margherite. Ci troviamo insomma davanti a una dichiarazione di amore alla vita nella più completa accettazione di ogni bellezza ma anche di ogni dolore, sempre in un viaggio che è ricerca, in fondo la meta primaria del fare haiku: con passi lenti / cerco altri sassolini / da interrogare. (Dalla Prefazione di Gaia Rosella Sain)
 
 
L'Autrice:
 
Valentina Mariani è nata ad Avellino; dopo la maturità linguistica ha conseguito la laurea in Scienze Politiche all’Università “Orientale” di Napoli col Prof. Esposito, con una tesi sul concetto di Etica e Politica in Kierkegaard, Nietzsche, Weber e Benjamin. È operatrice allo Sviluppo e alla Cooperazione Internazionale e cofondatrice dell’Associazione “Zia Lidia Social Club”, cineforum itinerante e finestra aperta sulle realtà nazionale e internazionale. Nel 2016 è diventata Consulente Filosofica e nel 2018 Giornalista Pubblicista, mentre collaborava come redattrice con Il Pickwick, rivista di culture, critica e narrazioni. Ha pubblicato nel 2017 la prima silloge poetica, Gocce di Notte, una raccolta di haiku, con QuDu Libri. Nel 2019 ha partecipato a una collaborazione della Galleria d’Arte “Studio Faganel” con la poesia “Tarda Estate”, abbinata a fotografie di Tomaso Clavarino. Nel 2021 ha proposto la poesia “Le parole” con le riprese del regista Simone Cangelosi a Un minuto di poesia!, indetto dal Premio Teglio Poesia. Ha dato voce al brano “Pasolini e la peste” dell’omonimo album de “Gli autostoppisti del magico sentiero”. Una crono-storia in haiku, “Tra palazzi e divieti”, è stata pubblicata dalla rivista di poesie Fare Voci.