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Vetromile è poeta a tutto tondo: studia l’uomo e la sua essenza secondo una linea di sviluppo fedele a se stessa ma la sua voce ora tende a un tono medio, posato, dalle cadenze oraziane . . . Emerge, dunque, un’atmosfera purgatoriale in cui l’esercizio all’esistenza assume forma di paradigma per fuggire la morte, trovare un nuovo senso: è il paradosso del documento vuoto, come si evince nella parte finale del libro, quella pagina lasciata bianca, ovvero il non luogo dove cercare una parola nuova, alla maniera di un trovatore moderno, capace di vincere la finzione che la vita stessa rappresenta, in ultima analisi, a chi da sempre cerca di fermarla in versi per avvicinarsi in un suo intorno, o comprimerla in un interrogativo, almeno. (Dalla Prefazione di Ivan Fedeli)

 

 

L'Autore:

 

Giuseppe Vetromile (Napoli 1949) ha pubblicato più di venti di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile approdo (Scuderi 2005), Inventari apocrifi (Bastogi 2009), Ritratti in lavorazione (Ed. del Calatino 2011), Percorsi alternativi (Marcus 2013), Congiunzioni e rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice 2017), Proprietà dell’attesa (RPlibri, 2020), e il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti (Kairos 2010). Ha ideato e gestisce il sito “Transiti Poetici”, sul quale pubblica recensioni e note di lettura di libri di poesia e di narrativa. Ha curato diverse antologie, tra cui Percezioni dell’invisibile (L’Arca Felice 2013), Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro quotidiano (2018) per Scuderi Editrice. Attualmente sta curando l’Antologia Poetica Virtuale Transiti Poetici. È il fondatore e il responsabile del Circolo Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari nazionali ed è il fondatore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia”, giunto alla XVIII Edizione.

Esercizio all'esistenza - Giuseppe Vetromile

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