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Sembra tutta giocata, strutturata, da qualsiasi prospettiva analitica la si voglia guardare, sulla classica e però (perciò!) mai risolta tematica del doppio, intonata ed eseguita tutta d’un fiato in chiave di due, [questa] raccolta di versi . . . Un titolo, come si vede, tradizionale, forte d’immediatezza lirica, descrittivo a suo modo e a suo modo evocativo, che sembra non nasconder nulla ma che in realtà ci pone già di per sé di fronte a una doppia interpretazione: che vorrà dire, davvero, “giovane dolore”? Istintiva e automatica, una prima chiave di lettura ci sembra essere questa: il giovane dolore è quello che si prova da giovani, è quello del giovane, anzi: di un giovane: Silvio Raffo stesso, il ragazzo Raffo, come conferma subito il contenuto della raccolta. (Dalla Postfazione di Sacha Piersanti)

 

Nella raccolta Il giovane dolore, Raffo, e certo con lo charme che da sempre lo distingue, rimemora appunto il suo dolore giovane rappresentandolo però come addirittura sorridente, e la ragione di tale sorridere, in grado di rendere cangiante questo dolore, dipende dal suo convivere con la svagatezza, mentre una volta isolato nell’apparir del vero (per citare Leopardi) tale mélange di distrazioni, sogni e illusioni giovanili si dissolve mettendo d’un tratto in luce l’assurdità di una vita priva di consistenza… non però senza qualche motivo di ironica consolazione. (Dalla Postfazione di Silvio Aman)

 

 

L'Autore:

Silvio Raffo, romano di nascita e varesino di adozione, docente di Lettere al liceo classico e di traduzione letteraria all’Università dell’Insubria di Varese, è autore di sillogi poetiche fra cui Stanchezza di Mnemosyne (Premio Cardarelli 1983), Lampi della visione (Premio Gozzano 1988), Quel vuoto apparente (Premio Borgomanero 1995), Maternale (Premio Città di Salò 2008) , La vita irreale (Premio Pontedilegno 2016), Corpo segreto (Premio Lord Byron 2018). Come narratore, ha al suo attivo romanzi, fra cui La voce della pietra, finalista allo Strega 1997, da cui è stato tratto il film omonimo nel 2017. È il più prolifico traduttore italiano di poeti angloamericani (Emily Dickinson, Anne, Charlotte, Emily e Branwell Brontë, Dorothy Parker, Christina Rossetti, Sara Teasdale, Edna St. Vincent Millay, Wendy Cope, Alfred Douglas) e ha curato l’antologia della poesia italiana del 900 Muse del disincanto edita nel 2019 da Castelvecchi. Fondatore del Premio Morselli per romanzi inediti, ha fondato a Varese il Centro di Cultura Creativa “La Piccola Fenice”, attivo dal 1986.

Il giovane dolore - Silvio Raffo

€12.00Prezzo
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