La poesia della Cappellini . . . resiste alla tentazione della nostalgia fine a se stessa, del lamento sterile, ricuce gli istanti di quel tempo – il suo, ma anche quello del mondo che ci gravita intorno e ci respira addosso – lo imbriglia e lo cristallizza in immagini che paiono acquerelli sbiaditi, in cui resistono poche pennellate di colore («il becco sottile di un pettirosso»). I bastioni sepolti dalla neve che restano immutati e ci sopravvivono, il profilo delle vigne con i suoi filari impressi contro il cielo plumbeo, la periferia muta e insondabile, tutto è immobile nella penna della Cappellini, che ferma per un momento l’ago del mondo e lascia che siano le nostre domande, il nostro perenne interrogarci a riempire la pagina. (Dalla Prefazione di Emanuele Spano)
L'Autrice:
Cristina Cappellini, classe 1978, è di Soncino (CR). Si è laureata in Giurisprudenza nel 2002, presso l’Università degli Studi di Brescia, e ha maturato diverse esperienze professionali in ambito istituzionale, in particolare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Camera dei Deputati. Dal 2013 al 2018 ha ricoperto l’incarico di Assessore alle culture, identità e autonomie della Regione Lombardia. È stata inoltre componente del Consiglio di Amministrazione del Teatro alla Scala di Milano e del Piccolo Teatro - Teatro d’Europa di Milano. Terminata l’esperienza istituzionale e politica ha deciso di dedicarsi alla scrittura e al volontariato culturale, e sta coltivando “Per il Verso Giusto”, un progetto di poesia e teatro. Molte sue poesie sono state pubblicate in antologie. È del 2011 la raccolta di racconti Di sole non ce n’è mai abbastanza (Aletti). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il primo posto nel Premio Letterario Nazionale “Voci Verdi”, sezione narrativa (2010)
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€12.00Prezzo
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