Sono pochi i poeti che sanno serbare, con pudore, quasi in punta di piedi, l’ardore di una parola che strugge e incanta, e che è la chiave del loro inquieto, stupito guardare al mondo. Angelo Maugeri, una delle voci più nascoste e autentiche della nostra poesia, è fra questi, e ci consegna un libro in cui la delicatezza dello sguardo, la vibrante tenerezza delle sensazioni, la forza allusiva delle immagini si fondono con la tensione meditativa e la drammatica riflessione esistenziale. I temi che Angelo ha dettato a questi suoi versi sono quelli di sempre, ma acuiti dall’esperienza del tempo: il moto crudele e rapinoso delle illusioni, la «polvere d’oro» del mondo, che abbaglia e angoscia nel suo indifferente accadere, il gioco della vita che sfugge di mano, l’incepparsi della lingua a tanto strazio, il colloquio con le ombre, il sentimento del mistero, il rinnovarsi crudele delle stagioni, «pegno d’un nuovo principio». Il poeta ancora pensa al misterioso «passaggio dei giardini di ponente» evocato in una memorabile raccolta di quasi mezzo secolo fa, mentre la parola sembra accedere alle regioni del vuoto e del silenzio. Eppure quanta grazia, quale vertiginosa limpidezza in questi versi di un’umile, pacata solennità, in cui il sentimento del vero convive con le ragioni della meraviglia: come se il poeta avesse sognato il suo libro, sospeso tra enigma e esperienza, luce e buio, il dolce-aspro rumore del mondo e le sonorità – vaste, pensose – dell’anima. (Nota di Giancarlo Pontiggia)
L'Autore:
ngelo Maugeri è nato in Sicilia (Motta Camastra, 1942). Ha studiato a Messina, Napoli, Roma e Palermo. Risiede nell’hinterland comasco. Ha pubblicato: Mappa migratoria (Geiger, 1974); Verbale di s/ comparsa (con un ritratto a penna di Carla Tolomeo; Geiger,1976); Il filo del discorso (altre ragioni) e Minimi variabili («Niebo - Rivista di Poesia» n. 2/3 (Deambrogi, 1977); I sensi meravigliosi («Quaderni della Fenice» n. 4, Guanda, 1979); Il fiume i falchi la distanza il vento («Almanacco dello Specchio» n. 9, Mondadori Editore, 1980); Passaggio dei giardini di ponente (Società di Poesia / Lunarionuovo, 1983); Kursaal (Guanda, 1989); Piccoli viaggi (Laghi di Plitvice, 1990); La stanza e la partita (NEM, 2000); Nóstos (Alla chiara fonte, 2004); Varianti variabili (Consorzio Artigiano «L.V.G.», 2012); Prove d’impaginazione (NEM, 2015). Narrativa: Figura femminile (I libri degli amici, 1993); Ramo materno (“Il gatto dell’ulivo”, Edizioni Ulivo, 1996); Recita di Natale (“Il gatto dell’ulivo”, Edizioni Ulivo, 1996). Critica d’arte: Mario Radice (Roberto Cantiani, 1986). Ha scritto saggi critici di letteratura e d’arte, recensioni, note di costume, interviste, per diversi giornali e riviste. Ha collaborato con la RSI-Radio svizzera di lingua italiana
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