C’era una volta un poeta in rivolta. C’era e c’è ancora. Solo che l’autore di questi versi ci aveva abituato a poesie, oceaniche, a pamphlet, a invettive chilometriche e retro-futuriste, a ritmi tellurici, a irruzioni-eruzioni-eruttamenti-travasi di bile sempre in contro-corrente di fronte allo spettacolo del mondo. Ora potremmo quasi dire che ci troviamo di fronte ad un nuovo corso: poesie più sintetiche, fluide, quasi ungarettiane, ammansite, forse meno pensate per l’oralità e più per l’intuizione del precipizio. Il libro si avvale di un respiro orientale, come se il filosofo cinese Lao-Tse avesse mormorato nell’orecchio del poeta: «Nel meno è il più». (Dalla Prefazione di Viviane Ciampi)
L'Autore:
Mauro Macario (S. Margherita Ligure 1947) ha pubblicato i volumi di poesia: Le ali della jena (Lubrina, Bergamo 1990); Crimini naturali (Book, Ro Ferrarese 1992); Cantico della resa mortale (ivi 1994); Il destino di essere altrove (Campanotto, Pasian di Prato 2003); Silenzio a occidente (Liberodiscrivere, Genova 2007); La screanza (ivi 2012, Premio E. Montale Fuori di Casa 2012); Metà di niente (puntoacapo 2014, Premio Lerici Pea 2015, II posto ai Premi S. Domenichino 2015 e Alda Merini 2016). Del 2017 è l’antologia Le trame del disincanto. Tutte le poesie 1990- 2017 (puntoacapo), seguita da Alphaville (ivi 2020) e L’opera nuda (con ampia intervista a cura di Roberta Petacco, ivi 2021). In traduzione francese ha pubblicato La Débâcle des bonnes intentions (La rumeur libre, Vareiles 2016). Ha scritto la biografia del padre, Macario un comico caduto dalla luna (Baldini&Castoldi, Milano 1998) e Macario mio padre (Campanotto, Pasian di Prato 2007). Del 2004 è il romanzo Ballerina di fila (Aliberti, ora puntoacapo 2021). È curatore di varie antologie e figura in numerosi lavori collettanei (tra cui L’invenzione del mare, puntoacapo 2015).
top of page
€12.00Prezzo
bottom of page