In Subsidenza si assiste a una disgregazione del tes-
suto testuale ‒ visivamente via via sempre più acci-
dentato e pieno di buche, con diretta correlazione al
corpo senza più dominio, perché pervaso dal disfaci-
mento ‒ che, per antifrasi, corrisponde a una compatta
e necessaria messa in scena di quell’idea di pienezza
della vertigine, che la scrittura raggiunge attraverso
l’intensità dovuta allo statuto progettuale ed espressi-
vo [...] Con una solida architettura strutturale
(premessa senza titolo di sezione, 0. Separazione, 1. Al-
terazione ed erosione, 2. Trasporto, 3. Deposizione, Intru-
sioni, 4. Seppellimento e diagenesi), intercalata da Tregue
e Fossili, e da interpolazioni di voci interne rese con
parentesi quadre e corsivi, Letizia Polini pone in atto
una narrazione senza narratore e senza narrato, dove il
corpo, reso velare flebile da una voce distaccata e indi-
retta, è puro strumento convesso della rappresentazione
del trou, della crepa, del buco, della lacuna, della man-
canza.(Dalla Prefazione di Daniele Poletti)
L'Autrice:
Letizia Polini (Fermo, 1988) vive a Bologna.
Ha pubblicato Macula (Ensemble, 2022). Suoi testi sono presenti in riviste online e cartacee.
Ha partecipato alla rassegna poetica Dialoghi 2.0 a cura di Paesaggi di Poesia e TEN Teatro Bologna e a RicercaBo 2023. È vincitrice del premio Bologna in Lettere 2024 per le sezioni Poesia Singola e Raccolta Inedita con Subsidenza.
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€12.00Prezzo
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