Il tema dell’imperfezione e del disfacimento, connaturato alla dimensione umana del dolore e a un tempo necessariamente concluso, talvolta reciso, caro a Sandro Pecchiari – è sufficiente citare come precedente Desunt nonnulla (Arcipelago Itaca, 2020) – acquista, nella presente silloge, significato universale e genera una situazione iniziale di spaesamento e senso di perdita. [...] una sorta di pietas, già viva nell’intera silloge, emerge con più forza a sostegno di una serena accettazione della dimensione personale e altrui, che sopravvive per caducità corporea, disgregazione: “eppure il vero può nascondersi qui”, afferma infine Pecchiari, “fingi che sia così”, in uno dei testi cardine del libro, come volesse l’autore tutelare il proprio mondo poetico dallo spettro del nichilismo, della fine senza prospettiva; resiste allora una luce purgatoriale, una sorta di umanesimo in cui è possibile opporsi alla disgregazione e, parola salvifica, finalmente vivere. (Dalla Postfazione di Ivan Fedeli)
L'Autore:
Sandro Pecchiari ha pubblicato: Verdi Anni (Samuele ed. 2012); Le Svelte Radici (ivi 2013); L’Imperfezione del Diluvio - An Unrehearsed Flood (ivi 2015); l’antologia Scripta Non Manent, (ivi 2018); Desunt Nonnulla (Arcipelago Itaca 2020); Alle spalle delle Cose (Vita Activa Nuova 2022). È presente nell’antologia Umana, troppo umana - poesie per Marilyn Monroe (a cura di Alessandro Fo, Aragno 2016) e nel Quarto Repertorio della poesia italiana contemporanea (Arcipelago Itaca 2020). Suoi lavori sono stati tradotti in albanese, inglese, sloveno, francese e spagnolo. Attualmente collabora con le riviste Il Ponterosso (Trieste), Fare voci (Gorizia) e con il Nuovo Almanacco del Ramo d’Oro (Trieste).
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€12.00Prezzo
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