Simone ci offre una rappresentazione comica del mondo ma lo fa cantando (il suo canto include il grido, la foga della giovinezza, qualcosa di ferino e vertiginoso), con parole tutte rosse «Come i chicchi dentro la melagrana», alla ricerca di «incanti senza beffa». È un abile disegnatore dal vero, ma ammirevoli sono certi suoi ritratti o autoritratti, come Casanova a Dux, in cui egli sovrappone cronaca e anacronismi, secoli e giorni, immobilità e movimento, vorticosamente. Poeta limpido ed intenso, riesce a far stare una collana sul collo di una ragazza e in ogni grano gli uragani. La sua lode alla vita include anche la morte, drappo o velluto che rende più bello il presente, quando tutto è ancora possibile. Ogni poesia è un’opera risolta in sé come un quadro dotato di piena autonomia espressiva e accostato agli altri in una galleria che non costituisce una vera progressione ma piuttosto una intensificazione di quanto appare unico e irripetibile. (Dalla Prefazione di Marco Munaro)
L'Autore:
Umberto Simone è nato nel 1949 a Monfalcone, da padre pugliese e madre istriana. Ha trascorso in Puglia infanzia e adolescenza, quindi si è laureato in Medicina a Padova. Si è in seguito trasferito a Pisa, ove è mancato il 10 luglio 2023. Ha pubblicato le raccolte: L’isola delle voci (Ed. E-et Ci 2001, premio “Diego Valeri” 2002) e Il sacco del curdo (Il Ponte del Sale 2008, premio “Massa città fiabesca” 2010, premio di Civitella “O. Pelagatti” 2012). Per il Ponte del Sale ha collaborato con Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti, Canti I-IX, commentando il secondo canto. Un suo testo è apparso in In classe, con i poeti (puntoacapo 2014). Ha inoltre scritto numerosi articoli, dal settembre 2009 al settembre 2011, per il mensile di approfondimenti culturali Riflessi online.
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