Per farla breve potremmo anche dire che si tratta di un piccolo trattato di metapoetica, di poesia sulla poesia, l’ennesima riflessione sul genere e il mezzo. Ma è un argomento che eventualmente Gu glielmin ha già da tempo abbandonato, o ha trasformato in una pro fonda riflessione, come io credo sotto traccia sia successo, ad es. anche nei suoi ultimi due lavori (Dispositivi, 2022, e Un regno di ciechi senza doni, 2023). In realtà mi pare che ciò che interessa Stefano sia una certa sintomatologia poetica, una tassonomia di macchie, glitch, paradossi o tic, che siano essi del genere (la poesia), dell’oggetto (il prodotto libro, gli arnesi paratestuali e extraletterari che Genette sistematizzò nel 1981) o dell’ambiente con i soliti vizi che ci stanno intorno, con una visione però di insieme, che mette in discussione e complica il corpaccio della poesia e la figura stessa del sé autore. Come dire, evidenze non solo di una poesia che non se la passa be ne, come statuto e come prodotto culturale, ma anche di un autore che nutre ormai un disagio, una disaffezione che tuttavia in quanto intellettuale, addetto ai lavori e anche filosofo non può non osserva re nei suoi epifenomeni. (Dalla Postfazione di Giacomo Cerrai)
L'Autore:
Stefano Guglielmin è nato nel 1961 a Schio (VI). Laureato in filosofia, insegna lettere presso il locale liceo artistico. È membro della Società filoso fica Italiana e fa parte della redazione di Anterem Edizioni. Gestisce il Blog sulla poesia italiana contemporanea Blanc de ta nuque. Ha pubblicato le sillogi Fascinose estroversioni (Quaderni del gruppo Fara, 1985), Logoshima (Firenze Libri, 1988), Come a beato confine (Book editore, 2003), La distanza immedicata / the immedicate rift (Le Voci della Luna, 2006), C’è bufera dentro la madre (L’arcolaio, 2010), Le volpi gridano in giardino (CFR Edizioni, 2013), Maybe it’s raining. Poems 1985-2014 (Chelsea Editions, 2014), Ciao cari (La Vita Felice, 2016), Dispositivi (Marco Saya Editrice, 2022), Un regno di ciechi senza doni (Marco Saya Editrice, 2023) e i saggi Scritti nomadi. Spaesamento ed erranza nella letteratura del Novecento (Anterem, 2001), Senza riparo. Poesia e finitezza (La Vita Felice, 2009), Uno sguardo (dalla rete) sulla poesia italiana contemporanea voll. 1 e 2 (Le Voci della Luna, 2011, Dot.com Press 2016), Le vie del ritorno. Letteratura, pensiero, caducità (Moretti&Vitali, 2014) e La lingua visitata dalla neve. Scrivere poesia oggi (Aracne editrice, 2019). È inserito nelle seguenti antologie: Il presente della poesia italiana, curata da C. Dentali e S. Salvi (LietoColle, 2006), Dall’Adige all’Isonzo. Poeti a Nord-Est (Fara, 2008), Caminos del agua. Antologia de poetas italianos del segundo Novecientos, a cura di E. Reginato (Monte Avila, 2008) e M. Fresa (a cura di), Dizionario critico della poesia italiana 1945-2020 (Società Editrice Fiorentina, 2021). Suoi saggi e poesie sono usciti su numerose riviste italiane ed estere e su siti web. È stato tradotto in inglese, spagnolo e bulgaro. Ha pubblicato anche raccon ti; l’ultimo in AA.VV., L’occhio di vetro. Racconti del Realismo terminale, a cura di D. M. Pegorari (Mursia 2020).
Vaporizzazioni - Stefano Guglielmin
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